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RANOCCHINO. 61

E rimestava. Ed ecco saltar fuori il secondo. Così tutti e sei i fratellini.

— Oh, il bel ranno! Oh, il bel ranno!

Presto fuori salteranno.

E rimestava. Ma Ranocchino venne soltanto a galla e non saltò.

La Reginotta, appena lo scorse, tentò d’afferrarlo; la vecchia la trattenne.

— Voleva scottarsi? Doveva fare come al solito.

— Ranocchino, porgi il ditino! —

Ranocchino porse il ditino alla Reginotta..., e chi uscì fuori? Un bel giovane che pareva un Sole.

La Reginotta lo riconobbe pel bimbo che quel povero diavolo volea vendere, e gli domandò scusa d’avergli sbatacchiato le impòste sul viso. Ranocchino, si capisce, le aveva già perdonato.

Si fecer le nozze con magnifiche feste, e Ranocchino, a suo tempo, ebbe la corona reale.

Chi la vuol cruda, chi la vuol cotta;

Chi non gli piace, me la riporti.