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DELL'ANTHROPOLOGIA

la lor mobilità n'è cagione. La speranza di passar impuniti, fa gli huomini arditi à far diverse sceleragini: la speranza inganna i giuocatori; conduce infiniti amanti in estrema materia. Quanti si veggono ogn'hora nel fondo della rota caduti, che beati essere speravano? tal che chi nulla spera, è da esser più savio riputato, et meno è molestato da colpi della Fortuna. La carità ancora ò che la pigliate in amar il prossimo, ò in usar liberalità: l'una et l'altra nuoce. percioche l'amore com'è gia detto, et per tanti essempi si truova scritto, et quasi per isperienza ogn'uno può conoscere; ci mantiene in continovo tormento: la liberalità ci impoverisce; et fa che molto tempo non possiamo usarla: se on togliamo à gl'uni per donar à gl'altri. Per la qual cosa molto più ragionevole è non gittar il suo, et non far torto à figliuoli et veri heredi, per acquistarsi nome di liberale: et quella liberalità che havete lodata più nelle femine dell'edificar chiese, et spedali: non la giudico di molta utilità. percioche Iddio si può in ogni luogo puramente adorare: et non ha bisogno di pomposi ornamenti di chiese fabricate più per vanagloria di tale, cui mai non accaderà vederle fornite, che per honorare Iddio: et voi sapete quanti si truovano che sani di corpo per fuggire la fatica, seguono la poltroneria: et non si curano di lavorare, sapendo non potere mancargli il vivere. et quanti sono forse in questa città: et credo il medesimo esser altrove, deputati à simili servigi d'amministrar luoghi di limosine, che mal le dispensano: et col pane et co dinari de poveri pagano i fanti