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438 del prato stabile irrigatorio.


Nate le erbe si passa ad aprire le adacquatrici rimaste otturate, e che servirono soltanto di rialzo indicatore della livellazione. Nel primo anno non si aprono in tutta la larghezza che si vogliono avere, ma solo quanto basti ad irrigare il prato in caso di siccità. La terra cavata si adopera in parte per aggiustare i cigli delle adacquatrici, detti argini, ed in parte si spande pel prato, ove veggansi delle depressioni. Nell’autunno poi del primo anno, od alla primavera seguente per tempo, queste adacquatrici si allargano e si approfondano alla loro giusta dimensione, come pure si scavano i fossetti colatori; la cotica superficiale levata si lascia presso il margine, perchè serve ad orizzontarlo usando l’acqua stagnante, o che leggiermente debordi, in modo che dappertutto si presenti ad eguale livello del terreno; il resto della terra si spande nelle depressioni fattesi pel cedere ineguale del terreno.

Orizzontati i cigli delle adacquatrici, si lascia che l’acqua debordi con maggior facilità, e si distenda sulle ale defluendo in basso verso il colatore; nel fare questa operazione si dovrà avvertire di togliere quei rialzi e colmare quelle depressioni che tendessero a deviare il corso dell’acqua, lasciando alcune parti asciutte ed altre troppo umide.

La larghezza e profondità di queste adacquatrici e colatori dovrà sempre essere in relazione colla quantità d’acqua che devono trasportare, e colla loro lunghezza. Dove la larghezza delle ale fosse di metri 12, basterà un’adacquatrice di 1m,20, ossia 1/10 della larghezza, e profonda 0m,50, diminuendo questa misura, col diminuire della larghezza delle ale in modo però sempre che l’acqua possa scorrere, perchè un soverchio ristringimento, aumentato dal crescere naturale delle erbe sul fondo e sul ciglio dell’adacquatrice, sarebbe bastante ad opporre un ostacolo al libero andamento dell’acqua.

Disposto il prato, bisogna pensare a dare uno sfogo alle colature, ossia all’acqua che sovrabbonda dopo l’irrigazione. Se il terreno ridotto a prato, dalla sua parte più alta alla più bassa, non avesse che una pendenza di 0m,70, a 0m,80 è certo che le colature dovranno essere tradotte in altro luogo più basso per essere utilizzate. Suppongansi infatti 0m,20 di pendenza dell’adacquatrice maestra all’adacquatrice secondaria; altri 0m,20 di pendenza delle ale, e 0m,20 di profondità e pendenza del fossetto colatore, abbisognerebbero ancora 0m,20 circa per un colatore comune che tutti li riceva e ne tra-