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del taglio delle fustaje. 373

variazioni di modo e di tempo. Pongasi per esempio d’avere una foresta composta di varie essenze, ossia di piante di varia durata e vegetazione, per esempio, di pino, abete, quercia e faggio; ecco che noi avremo il pino non suscettibile della rotazione del faggio e dell’abete, e questi due che ne esigono una più breve della quercia; ma la quercia soffrirà la stillazione più di ogni altra; epperò si dovrà tagliare dapprima il pino, indi la quercia, lasciando il faggio e l’abete, i quali vivono assai bene insieme. Così pure una foresta, che contenesse delle betule e delle alberelle che servirono a difesa degli abeti e del larice, si dovrà privare delle prime, le quali oltre all’avere una minor durata, riuscirebbero anche di danno alle piante che difendevano, quando all’aumentare le ombreggiassero di troppo. Anche in una fustaja antica se vi possono essere delle piante che si mostrano in deperimento avanti l’epoca fissata per la loro rotazione, sarà bene il tagliarle, onde non perderne la bontà del legname. Inoltre, in quasi tutte le fustaje o foreste di monte, ben di rado si trova quell’eguaglianza di vegetazione che richiedesi per una regolare rotazione, e ciò per la grande varietà di terreno e di posizione che si può riscontrare in una superficie anche non molto estesa; che anzi, sugli alti monti può dirsi che le foreste generalmente siano continue, essendovi ogni anno delle piante deperenti, e delle nuove prodotte dal distacco dei semi dai matricini. L’abete cresce sotto la tutela del faggio, indi col tempo vi predomina l’abete, ed abbattuto questo, vi ritorna il faggio, mentre i minori arbusti frondiferi e resinosi si contendono lo spazio sottoposto. In tutti questi casi il taglio rassomiglia ad una purgazione, e dicesi saltuario, o per decimazione, od anomalo.

Suppongasi ora d’avere un’alta fustaja frondifera o resinosa, alla formazione della quale siasi proceduto un poco per volta, per esempio, in settant’anni; questo bosco si dividerà in settanta parti eguali, comprendenti possibilmente le porzioni successivamente formate, cominciando il taglio da quella che fu formata per la prima: per tal guisa questa prima parte avrà l’età di settanta anni, e l’ultima di 140, ed i tagli delle singole porzioni si diranno tagli rasi, e rispettivamente all’intero bosco saranno tagli rasi per liste o per bande. Qualora però il bosco fosse stato formato entro un numero minore di anni, abbisognerà dividerlo in maggior numero di porzioni, la somma delle quali unita agli anni impiegati per la formazione dia alle piante da tagliarsi nell’ul-