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campo, dove era quasi ignorato, ed a raccomandarlo anche all’opinione degli uomini di lettere o semplicemente a gran signori di un certo buon gusto, fra i quali l’infelice prigioniero sperava di trovarne qualcuno di un certo buon cuore, che prendesse a proteggerlo, se non altro in grazia delle muse. Infatti è da ricordare che oltre i tentativi per far uscire copie di poesie clandestinamente, il Campanella non mancò mai di farne menzione apertamente in difese ed istanze, che indirizzò al pontefice o direttamente o pel tramite di alti prelati: documenti che anzi ci serviranno in seguito per meglio fissare la cronologia del testo.

Ma questi documenti appartengono ad un tempo posteriore a quello del quale ora ci occupiamo, cioè al periodo, che si chiude con la estate del 1603. In questo periodo due occasioni si presentarono, le quali ebbero, in diverso senso, una importanza capitale sul destino delle poesie.

Uno degli stratagemmi piú a portata di mano dei prigionieri per far pervenire qualche loro scritto all’esterno è quello di servirsi di qualche compagno liberando. Questo riusciva relativamente facile in un carcere come quello di Castel nuovo, che ospitava promiscuamente accusati a disposizione dell’autoritá giudiziaria e semplici detenuti o trattenuti a disposizione dell’autoritá politica — per misure di polizia, si direbbe adesso. Tra costoro, nella estate del 1601 si trovava un certo Francesco Gentile, il medesimo che, a quanto pare, nell’autunno precedente, era stato interrogato come testimone nella causa del Campanella e dei suoi compagni. Neanche alla instancabile perspicacia d’indagine dell’Amabile riusci di accertare in modo assoluto chi egli fosse; ma potè concludere con la maggiore probabilitá che si trattasse di un giovane appartenente alla famiglia Gentile, del patriziato genovese, che teneva banco in Napoli. Francesco risiedeva dunque in questa cittá per i suoi affari di commercio; ma non pare che fosse assorbito da essi. Gli affari di amore pare che lo occupassero per lo meno in egual misura, e i rapporti piuttosto tesi con la giustizia, sebbene non precisati, ci fanno intravedere qualche altro campo della sua attivitá.

Il nuovo ospite di Castel nuovo entrò subito in rapporti con il numeroso gruppo dei congiurati calabresi, che per la fama del caso, per la fierezza degli uni, la stranezza o turbolenza degli altri doveva riuscire assai interessante; e siccome il Gentile era certamente uomo non volgare — patrizio lo designa fra Pietro