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Trafelati, stanchi, possiam quasi dire esanimi, i Garibaldini trovarono alfine un rifugio nell’angusto territorio della repubblica di San Marino. Colà credettero un momento d’essere in salvo; ma indarno, che il generale Gorzkowski spediva un suo ajutante di campo per intimare ai reggitori del piccolo Stato la consegna di quei prodi e disgraziati fuggiaschi.

Resistettero i padri della repubblica di San Marino, quanto poterono e seppero; ma dovettero infine inchinarsi dinanzi alla volontà del più forte, e imporre in certo qual modo le condizioni del disarmo e della resa, garantita però la sicurezza delle persone, ai Garibaldini. — Una porzione di questi accettò i miseri patti, e pur troppo ebbe a pentirsene, giacchè gli Austriaci, lungi dal tener loro parola, li imprigionarono tutti e ne suppliziarono persino parecchi; un gruppo di 100, con Garibaldi alla testa, di nottetempo irruppero dai confini della debole repubblica, e lanciatisi entro Cesenatico s’impadronirono colà di tredici bragozzi di Chioggia, coi quali speravano poter giungere sino a Venezia.

Ma la flottiglia austriaca per fatalità vigilava, e non sì tosto ebbe veduto prendere il largo a quei deboli navigli, che può ben dirsi recassersi in grembo la fortuna d’Italia, diè loro la caccia, ed alcuni ne affondò a tiri di cannone, altri ne predò, altri infine ne astrinse a gettarsi contro il litorale.

Di questo numero appunto si fu il barcone, montato dal nostro eroe e dalla sua indivisibile Anita. — Appena il campione di Montevideo ebbe posto piede a terra, che licenziò i pochi compagni rimastigli, mentre per cercare uno scampo in mezzo alle frequenti truppe nemiche, era assolutamente indispensabile il tentarlo quasi isolatamente.

Il maggiore Leggiero solo accompagnò Garibaldi e la di lui moglie.

Allora per varî giorni i tre miseri fuggitivi si videro costretti a trascinare la vita la più meschina, la più travagliata, la più penosa che mai immaginar si possa. Di macchia in macchia, di palude in palude, privi di ogni sorta di cibo, eccettochè di alcuni tozzi di polenta loro offerti dalla commiserazione di qualche pe-