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morie del chiaro medico pubblicate sulle più importanti e controverse materie relative all’arte salutare.

Il nome che il dottore Prudente erasi di tal guisa andato facendo, e l’autorità grandissima da esso guadagnata mediante la continuazione indefessa degli studi e più particolarmente la pratica costante presso il letto dell’ammalato e nelle sale anatomiche, indussero il Governo a nominarlo ad una cattedra, che l’opinione pubblica già da gran tempo chiedeva per lui.

Allora i servigi del Prudente resi alla città di Na poli ed all’umanità intiera crebbero di gran lunga, mentre la scolaresca da esso ammaestrata divenne un semenzaio di medici avviati sul buon sentiero a cui non manca che la intelligenza profonda, il colpo d’occhio pronto, e l’esperienza lunga e dotta per uguagliare il loro sommo maestro.

Il Governo del Re galantuomo, lo ha messo, il Prudente, al posto che gli competeva a più d’un titolo, dandogli un seggio in quel consesso in cui debbono a ragione figurare tutte le grandi notabilità italiane.


senatore.


Noi siamo certi che coloro i quali conoscono l’onorevole personaggio del quale abbiamo scritto il nome qui sopra, non troveranno esagerato se noi diciamo subito di esso ch’egli è uno degli uomini i più prudenti, i più onesti, i più abili e i più capaci che esistano in quella cerchia in cui stanno quei pochi individui cui è possibile affidare il maneggio dei pubblici affari in Italia.

Il commendatore Vigliani è piemontese, e dopo aver fatto brillantissimi studi di giurisprudenza è entrato nella magistratura in cui ha fatto rapidamente la propria carriera.

Nel 1859 il Governo del Re lo inviò a Milano in qualità di reggitore supremo di quella importante