Pagina:Cagna - Un bel sogno, Barbini, Milano, 1871.djvu/168


— 162 —

bastano un raggio di sole ed una goccia d’acqua per formare i più brillanti rubini.

«Oltre al limite che l’imperfezione dello sguardo non può varcare, oltre alle sfumature dell’orizzonte, havvi una terra benedetta come questa dal sorriso della natura; dessa è la Brianza, ed io senza poterla scorgere mi figuro di vederla segnata nei confini del cielo come un punto quasi impercettibile, mi figuro che appena al di là di quel velo sottile ed impenetrabile che mi sbarra la via dello sguardo, debba trovarsi quell’Eden delizioso che non ha nulla da invidiare a tutto quanto mi sta innanzi. — A quel punto immaginario, sono costantemente rivolti i miei sguardi, se potessi raggiungerlo lo farei con tutta l’anima; ma pur troppo malgrado i miei ardenti desiderii, quel punto vagheggiato, serba la sua desolante distanza.

«Io non so se tu mia Laura mi abbia già compreso. Non è la Brianza per sè stessa che mi attiri tanto ardentemente, ma sei tu fanciulla mia, tu mia Laura che soggiorni in cotesti luoghi; tu che io cerco col pensiero fra i ridenti colli e le balsamiche aurette. — Ti cerco in quel punto lontano che brilla come un faro luminoso.... La tratta non è lunga, io penso che una rondinella, un passero, una mosca potrebbero in brev’ora trasvolare su quel tratto di spazio che mi allontana da te, e raggiungerti; ed io che agisco sotto l’impulso di un’intelligenza, io che ho il coraggio di concepire i più strani desideri, non ho la forza di conseguirne un solo.

«Egli è ben meschina creatura l’uomo! Fu detto che volere è potere, ma se ciò fosse, a quest’ora non sarei qui ma in Brianza nel tuo colle, nel tuo giardino, a’ tuoi piedi per dirti che ti amo tanto!.... Ma ohimè pur troppo quell’ardito aforisma chiude nel