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L’e bona de bev? — chiese Martina.

— Altro che! l’è tutta bona l’acqua de montagna! — e come aveva sete anch’egli, e non voleva rifare il bagno dell’altra volta, improvvisò una barchetta con un foglio di carta.

Oh! che ristoro! Non era molto fresca, ma era buona quell’acqua, e sopratutto leggera, come asseriva Gaudenzio.

Martina ne sorseggiò tre barchette.

Tirarono innanzi verso una casuccia che era più in su una cinquantina di passi. Due donne risciacquavano in un fossatello pannilini squaccherati da bambino, ed altra biancheria sucida.

Gaudenzio che si era avvicinato per informarsi come al solito della strada, vedendo la direzione di quell’acqua, ebbe un fiero sospetto, e chiese alle donne:

— Quest’acqua qui, l’è quella che va giù là sulla strada?

Ed era proprio quella.

Madama Martina si sentì un urto di vomito nello stomaco, e scappò via sputacchiando e facendo segni di schifezza e di desolazione; e quando potè lasciarsi sfuggire una parola, ringhiò invelenita:

Ti te sarè semper un asen! — E poi via di