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E rallegrato da questo pensiero il professore abbracciava nelle spalle il suo bambino, e gli gridava:

— Carlino, credi tu che tutti si divertano, come noi in queste gite? Neanche per sogno! C’è della gente che muore di inedia in mezzo all’abbondanza... Oh caro mio, quando si è ignoranti di tutto, è inutile essere milionario. Le ricchezze sono per molti un sacco di piombo da portare.

La sete del guadagno fa lavorare come cani gli uomini gretti ed egoisti a beneficio dell’umanità. Guai se non ci fossero questi lavoratori ciechi, questi cirinei del capitale! La natura, figliolo mio, è grande nella sua sapienza! Dunque, Carlino, avanti sempre così; borsa leggiera, e cuore aperto. Vedi laggiù che splendido effetto di sole... che maraviglia di colori e di rifrazioni! Osserva, adesso che siamo in alto, ecco si spiega tutto il bacino dell’antico ghiacciaio... Carlino, un’altra rampicata, e vedremo il Mont’Orfano e la Valle del Toce. Su su, in meno di un’ora avremo guadagnato quella punta, e faremo colazione in faccia al sole! — Avanti.

E si arrampicavano con fervore, con entusiasmo manovrando di bastone, ed il professore per dar più lena alla marcia, volgendo al figlio la faccia imperlata di sudore: