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si può fare osservare che un cambiamento di regime nell’Italia contemporanea non sarebbe cosa nuova: vi sono dei precedenti.

Così decessi e allegrie, nozze e funerali di re bisogna che siano sempre inaffiati dal sangue del popolo. Ai funerali di Umberto 72 persone furono ferite, alle nozze dello czar Nicola II di Russia diecimila affamati, accorsi alla festa, trovarono una morte atroce invece del tozzo di pane che loro era stato promesso.

Ecco dunque due fatti che dimostrano nel modo più preciso le oscene menzogne degli interessati.

Ma infine ecco qui una prova luminosa della malafede di questi saltimbanchi.

Quindici giorni prima dell’atto eroico di Bresci, vi fu un altro attentato in Portogallo, che invece di essere biasimato fu lodato, perchè chi lo compì fu una sovrana.

Si tratta della regina Maria-Amelia di Portogallo, la quale, in seguito a controversie coniugali, ha fatto fuoco sul suo regale consorte.

Il pubblico, in generale, è molto indulgente per questi delitti detti passionali. Maria-Amelia ha avuto una buona stampa che l’ha felicitata pel suo coraggio.

Il secondo attentato è quello del Bresci che fece fuoco su re Umberto e lo uccise.

Nel primo il colpo ha mancato; nel secondo è riuscito. La prima è una regina; il secondo un proletario. Delle lodi a quella, delle maledizioni a questo.

La regina vendicava il suo amor proprio; il proletario il suo paese, i suoi fratelli, un popolo.

Bresci, tirando sul re d’Italia, compiva un atto di giustizia; Maria-Amelia un atto di gelosia.

L’atto della regina di Portogallo passerà inavvertito nella storia; quello del proletario italiano sarà scritto in pagine immortali.