Pagina:Boselli - Discorsi di guerra, 1917.djvu/267


247

svariate vicende della nostra storia, e prima e dopo l’unità della Patria, non solo la prima Camera, perchè così è scritto nello Statuto, ma la prima ancora, perchè fu sempre all’avanguardia di ogni opera patriottica e di ogni progresso civile.

Io ho sempre desiderato e propugnato come pensatore, avrei potuto avvalorare come ministro, tutto, ciò che può conferire ad elevare le prerogative e l’efficenza di questo alto Consesso. (Applausi).

E poichè io ho preso la parola, per porgere a Voi questo ringraziamento, che assai più che dal mio labbro esce dal profondo dell’animo mio, lasciate che, interpretando ancora quanto in voi vibra di più ardente, io la rivolga ai nostri soldati, i quali combattono così valorosamente per respingere la poderosa offesa nemica. (Il Presidente, i Senatori, i Ministri ed il pubblico, in piedi, applaudono vivamente e lungamente; si grida: Viva l’Esercito; Viva il Re), ai nostri soldati, i quali questa volta si trovano non solamente al cospetto dell’antico nostro ereditario nemico, ma anche contro l’esercito germanico. (Applausi), All’assalto dei nostri avversari, sia esso pure formidabile, oggi resiste il valore del nostro esercito, e resisterà finchè lo assista la resistenza, l’animo, il volere, la costanza, il sacrificio di tutta l’Italia nostra. (I Senatori si alzano ed applaudano calorosamente).

Mi onoro di annunziare al Senato che, in seguito al voto dato ieri dalla Camera dei deputati, il Ministero ha rassegnato le sue dimissioni a S. M. il Re. Il Ministero rimane in carica per la trattazione degli affari ordinari e per il mantenimento dell’ordine pubblico. Debbo soggiungere che il Ministero userà di tutti i poteri con-