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più dura la guerra, tanto più si manifesta strumento precipuo della vittoria il consenso generale di tutti i cittadini e di tutti i partiti della nazione in un volere, in un proposito, in un’opera sola (Approvazioni).

Questo Ministero nazionale, ho inteso dire, ha commesso degli errori; ma, poiché nessun errore è stato spiccatamente denunziato, io non sono in grado di difenderlo. Questo Ministero ha avuto delle deficienze, e può essere; se deficienze vi furono, l’esperienza del passato insegnerà a colmarle per l’avvenire: poi che in fatto di deficienze e imperfezioni tutto è relativo. Del resto il Ministero nazionale, senza merito suo, ebbe la fortuna di potere accompagnare i nostri prodi soldati nella controffensiva del Trentino; ebbe la soddisfazione di poterli seguire nell'entrata in Gorizia. Il Ministero nazionale ha fatto quella politica estera, che già ebbe il plauso della Camera ed alla quale il Senato assente. Esso ha dovuto far fronte a grandi difficoltà nelle colonie in seguito ai loro rivolgimenti interni che ci esposero a seri pericoli; ma li seppe superare, e strinse per la Libia nuovi patti importanti con l’Inghilterra.

Esso ha promosso l’assistenza civile efficacemente. Come abbia provveduto alle finanze, lo avete appreso dalla esposizione finanziaria del mio collega, del quale oggi il Senato riconobbe i meriti verso la finanza italiana. Questo Ministero nazionale infine, per gli approvvigionamenti, in mezzo a inaudite difficoltà di ogni maniera, ha la coscienza di aver fatto quanto era umanamente possibile fare. Insomma, concedetemi che lo dica, onorevoli senatori, noi sentiamo che finora, insieme con la vostra, abbiamo avuto la fiducia del Paese. (Bravo).