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genere e nei municipi di Trento, di Trieste e della Dalmazia, pugnarono per la causa italiana, mantennero anche in mezzo a quelle Assemblee e a tanto odio di nemici, viva la fiamma del nome italiano, e fecero ascoltare colà i diritti della scienza, della lingua e della coscienza italiana.

Io impersono nella memoria di Sauro, quella nobile schiera di capitani marittimi, che davano tutto il loro coraggio all’opera della nostra marina militare e che percorrono i mari valorosamente e intrepidamente anch’essi, pur consapevoli che ad ogni istante vi è una insidia nemica la quale barbaramente attenta non solo ai combattenti, ma anche a quei traffici, a quelle comunicazioni, e a quelle navi ospitaliere che finora, più che per il diritto delle genti, per il semplice senso di umanità, potevano incolumi transitare per ogni mare.

Il Governo, non occorre dirlo, si associa alle commemorazioni che qui oggi abbiamo inteso. Verrà il giorno in cui, nelle terre irredente, si eleveranno monumenti ai martiri nostri.

Il Governo intanto anticipò nel suo desiderio, quei giorni con una proposta alla quale voi indubbiamente vorrete conferire la vostra approvazione: il Governo deliberò la pubblicazione degli scritti di Cesare Battisti, scritti i quali rispecchiano non solo il suo ingegno, ma anche la storia e l’anima di quelle terre per le quali egli così eroicamente è caduto.

L’onorevole deputato Magliano ha proposto che in segno di lutto sia levata la odierna seduta. Il Governo si unisce a questa proposta.

Il lutto rimarrà sempre profondo nell’animo nostro, ma si cambierà in esaltazione gloriosa di questi martiri