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riosa fatica, resistettero a lui e ai suoi fautori, dovunque pugnando come leoni (74). L'imperatore finalmente, nell'anno 1192, trovandosi in Armenia, cadde in un fiumiciattolo e vi trovò, per giudizio divino, la morte (75) X - Narrar tutte le gloriose imprese compiute già prima dai milanesi richiederebbe un discorso troppo lungo. Basterà esporne brevemente alcune. Nel 1109 i milanesi combatterono contro i pavesi quella guerra che oggi chiamasi la guerra di campo (76) e li batterono facendo prigioniero persino il loro vescovo. E di nuovo li batterono presso Martinengo (77) facendo prigioniera quasi tutta la fanteria. E di nuovo nel 1154, a dispetto dei pavesi e dei loro fautori che combattevano pel trionfo dell'imperatore, riedificaron Tortona da Federico distrutta. Espugnarono poi Cerano, e poco dopo, rotti i pavesi nei sobborghi stessi di Pavia, ne gettaron buon numero in carcere. L'anno dopo assediarono il bello e fortissimo borgo di Vigevano e, battuti valorosamente i pavesi, se ne impadronirono e lo sottomisero. E già prima avevano disfatti i lodigiani (78) e avevano distrutto Como, e sgominati i cremonesi e trattine molti prigionieri: e a Carcano messo in rotta con tutto il suo esercito l'imperatore ribelle alla Chiesa romana. XI. - E bisogna ricordare che prima ancora, cioè al tempo di Eriberto, Arcivescovo della nostra città, l'imperatore Corrado Conan, come