Pagina:Bonarelli, Guidubaldo – Filli di Sciro, 1941 – BEIC 1774985.djvu/89

          altamente richiama?
          Se’ tu forse, o di Filli
          ombra serena e bella,
          se* tu, che quinci intorno
          senza riposo errante
          al cor mi ti ravvolgi?
          Lasso, da me che puoi voler? Tu sai
          che dopo la tua morte
          altro a me non rimase
          che lagrime e sospiri.
          Se ti giova ch’io pianga,
          potrai ben, finch’io viva,
          rinovar a tua voglia
          de le lagrime mie, de’ miei sospiri
          ricca pompa funèbre. Or prendi queste
          calde lagrime amare,
          questi sospiri ardenti :
          ad Amor li consacro, a te gli spargo.
          Rimanti, ahi lasso! in pace.
          SCENA III
          Aminta, Niso.
          Amin.(Egli è pur solo.) E con cui parli, o Niso?
          Niso.Parlo con l’ombre, Aminta. Ahi non so come
          la dolente memoria
          di quel mio primo ed infelice ardore
          or nel mio nuovo incendio,
          quando pur men dovrebbe,
          or più che mai si rinovella; e mentre
          questo e quello ad un tempo
          ciascun vuoi che per sé pianga e sospiri,
          s’ingorgano le lagrime,
          confondons! i sospiri, e ? cor vien meno.