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?ك FILLI DI SCIRO
A Celia il cerchio, ed io
del sacrilego don la portatrice!
Niso.(Clori si turba: certo
non ne vorrà far nulla.) .
Ner.Deh, se per te spieiata,
sii almen d’altrui pietosa:
sol una paroletta a pro d’altrui
non turba, no, non turba
la maestà del tuo rigor.
Niso.(D’Aminta
Odo la voce, e lui non veggio, Aminta.)
Clori.(Oh perfido amatore! oh fé tradita!
oh spergiurato cielo! oh me infelice!)
Ner.Oimè, per qual cagione
cosi turbata e fiera? e dove, Clori,
fuggí si ratto? Almeno
rendimi il cerchio. Ascolta!
SCENA V
Niso, Aminta, Celia.
Niso.A tempo, a tempo arrivi: il ciel ti mena:
trattasi qui de la mia vita, Aminta.
Ecco... Ma dove, oimè, sono sparite?
— Nerea, Clori, Nerea!—
Deh, si m’hanno schernito?
Seguiamle, Aminta.
Amin.E da qual parte?
Niso.Mira.
Or che so io? tu colà ver la selva,
io qui d’intorno al monte.
Celia.(Oh soave bevanda,
soave a queste fauci
che avean sete di morte!)