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non ridican tutto quello che da lor vogliono, per cosi dire, i tormentatori. II. Che al poeta non solo il possibile, ma anche lo ’impossibile serve. — Or avendo veduto ciٍ che sia, e di quante specie, il possibile e lo ’mpossibile, chiara cosa è che al poeta per suo soggetto serve non solo il possibile (come Aristotale in molti luoghi della sua Poetica lo ’nsegna, e tutti i miglior poemi, che ne son pieni, il dimostrano), ma gli serve anche l’impossibile, non solo quel che malagevole è detto, ma l’assoluto ancora. Il malagevole, perché il fin del poeta è il diletto, o senza il diletto non si conseguisce. A di- lettare, ci vuole il mirabile; mirabile è quello, di cui è ma- lagevole a rinvenir la cagione; il malagevole addunque ha del mirabile, addunque del dilettoso, addunque del poetico. Ma tant’oltre ne’ poeti è proceduta, per lo studio del diletto, la vaghezza del mirabile, che dall’impossibile malagevole gli ha trasportati anche nell’assoluto. Di qui son nate ne’ poemi le Chimere, li Gerioni, i Pegasei, le Sirene ed altri cotai soggetti, che, come avvisa Lucrezio (che è più filosofo che poeta) sono assolutamente impossibili : di qui parimente da’ poeti è stato detto il cielo esser di rame, figliuol d’una incudine (tolto forse da quel luogo di Giobbe: Tu forsitan cum eo fabricatus es cلelos, gui solidissimi quasi aere fusi sunt): i più rabbiosi venti in un utre racchiusi esser stati dati per assicurar la sua navigazione ad Ulisse; Annone ed Orfeo can- tando aversi tratto dietro le fiere ed i sassi: e cotanti altri impossibili ritrovamenti, che Palefato poté raccoglierne un libro ed intitolarlo Delle cose impossibili. Ma benché tant’oltre la mano licenziosa i poeti distendano, non è perٍ che con l’esempio loro io giammai divenissi ardito, massimamente in opera drammatica, introdur azione assolutamente impossibile: malagevole si, e ne sarei vago anzi che schivo. Or, da quanto abbiam detto del possibile e dello ’mpossibile, due punti per noi si raccolgono. Il primo, che se l’amor di Celia è assolutamente impossibile, la favola si corregga: e s’ella è