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FILLI DI SCIRO
il tuo dolor non mi discopri almeno.
Clori.Eccolo, oimè!
Nar.Chi vien? perché t’ascondi?
SCENA III
Narete, Niso, Clori.
Nar.Ve’ ch’egli è Niso. — O Niso,
e dov’è la tua Celia?
che divenne d’Aminta? ei non è teco?
Niso.O mio Narete, oh quanto in si breve ora
mi rivedi cangiato! È meraviglia
che tu mi riconosca.
Non son più Niso, anzi non son più vivo;
Celia non è più mia:
Aminta è seco, e vanno
per trovar Clori, e Clori
anch’io pur vo cercando. Ah sai tu dove
ella sia, viva o morta?
Nar.È viva, e non è lungi.
Ma tu che parli? donde
cosi turbato or nuovamente appari?
Niso.Tosto l’udrai; ma prima
Clori m’insegna. Ah dunque
è viva? e non è lungi?
Clori.(E pur convien ch’io ? miri.
Oh come dolcemente in quel bel viso
va l’empio cor larvato!)
Nar.Eccola. — Clori,
vien, vieni: è Niso!
Niso.(Oimè, son morto!)
Nar.Udisti
ch’egli, Celia ed Aminta in ogni lato
van di te ricercando?