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cum visitato il suo popolo (Lc., 1, 68; 7, 16 ecc.) con la sua santa visita, per umiliar le genti che insorgevan contro di noi e volgere a sé i loro cuori: ha aperto i suoi orecchi alle nostre preghiere e ha rimosso da noi gl’insulti de’ nostri nemici. La sterile è diventata madre, e ha generato esultanza e letizia in Israele. Ecco che potrò fare offerte al Signore, e non potranno impedirmelo i miei nemici1. Il Signore volga i loro cuori verso di me, e dia a me gioia sempiterna».

VI.

1. Or Maria era in ammirazione presso tutto il popolo. E avendo (appena) tre anni, camminava con passo così maturo, e così perfettamente parlava e con tanto ardore s’applicava alle lodi di Dio, che non si sarebbe detta una bimbetta, ma una persona grande; e tanto assidua era nelle preghiere, quasi avesse già trent’anni. E il suo volto risplendeva come la neve, sicché a stento si poteva guardarla in faccia. Era poi assidua ai lavori della lana e tutto quello che le donne anziane non eran (mai) riuscite a fare, essa, in così tenera età, lo faceva agevolmente.

2. S’era imposta poi questo regolamento: dalla mattina sino all’ora terza attendeva alle preghiere; da terza sino a nona s’occupava ne’ lavori del tessere; da nona in là ripigliava di nuovo la preghiera ininterrottamente, sino a che le appariva l’angelo del Signore, dalla cui mano riceveva il cibo; e sempre meglio progrediva nelle lodi di Dio. Finalmente, con le vergini più anziane, s’istruiva talmente nelle lodi di Dio, che nessuna ormai si trovava che fosse più sollecita di lei nelle veglie, più istruita nella sapienza della legge di Dio, più umile nell’umiltà, più aggraziata ne’ canti davidici, più gentile nella carità, più pura nella castità, più perfetta in ogni virtù. Perché era costante, salda, immutabile, e ogni giorno progrediva in meglio.

3. Nessuno la vide adirata, nessuno mai l’udi sparlare. Ma ogni suo discorso era così pieno di grazia, che si capiva che sulle sue labbra c’era Dio. Era sempre intenta all’orazione e alla meditazione della Legge, e si dava cura delle sue compagne, che nessuna di loro peccasse sia pure con una sola parola, che nessuna alzasse la voce nel ridere, nessuna si lasciasse andare a ingiurie o superbia verso qualche sua pari. Senza interruzione benediceva Dio, e per non esser distolta dalle lodi di Dio neppur nel salutare, se qualcuno la salutava, essa a mo’ di saluto rispondeva: «Deo gratias». E da lei appunto è poi venuto, che gli uomini

  1. Allusione al c. II, 1, dove però l’impedito è propriamente Gioacchino, non Anna.