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Appendice: I PRIMI TRE CAPITOLI DEL TOMMASO LATINO

1. Come Maria e Giuseppe fuggirono con lui in Egitto.

1. Essendo nato un (gran) trambusto, perché si faceva ricerca da Erode del Signor nostro Gesù Cristo per ucciderlo, un angelo disse allora a Giuseppe: «Piglia Maria e il suo bambino, e fuggi in Egitto» (Mt., 2, 18), lontano da quelli che cercano d’ucciderlo». E Gesù aveva due anni quando entrò in Egitto.

2. E camminando per un campo seminato, stese la mano e prese delle spighe, e le pose sul fuoco e le triturò e cominciò a mangiar(le).

3. Entrati poi in Egitto, presero alloggio in casa d’una vedova, e stettero in quel luogo un anno.

4. E Gesù ebbe tre anni. E visti de’ bimbi che giocavano, si mise a giocare con loro. E prese un pesce secco e lo buttò in un catino, e gli comandò di scuotersi. «E cominciò a scuotersi». E di nuovo disse al pesce: «Rigetta il tuo sale, che hai, e cammina nell’acqua». E avvenne così. Or vedendo i vicini quel ch’era avvenuto, lo ridissero alla vedova, in casa della quale abitava Maria sua madre. E quella, al sentir (questo), li mandò in gran fretta fuori di casa sua1.

2. Come un maestro lo cacciò dalla città2.

1. E passando Gesù con Maria sua madre per mezzo alla piazza della città, guardò e vide un maestro che insegnava ai suoi scolari. Ed ecco dodici passerotti, lottando tra loro, caddero (giù) per il muro in seno a quel maestro che insegnava ai ragazzi. E Gesù al veder (questo) si mise a ridere e si fermò.

2. Quando quel precettore vide che s’era messo a ridere, disse con gran furore ai suoi scolari: «Andate, e conducetemelo (qui)». E avendolo quelli preso, il maestro gli afferrò l’orecchio e disse: «Che cosa hai

  1. Quasi con le stesse parole nel cod. D (donde il Tichendorf ha tolto l’inciso Et coepit palpitare inserendolo nella lezione del codice vaticano), e similmente in B. In D si nota poi che il catino era pieno d’acqua (in pelvim cum aqua), e in B è spiegato esplicitamente il perché la vedova li cacciò di casa: existimavit quod magi essent. Nel cod. parig. 11867 fol. 170 invece che in pelvim si legge in pulverem, e più sotto et vade in aquam.
  2. La stessa storiella assai sciocca, anche in D, c. XXVI (e nel cor. par. 11867 fol. 170).