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2. E quand’ebbe mietuto e battuto nell’aia1 (il suo raccolto), fece cento covi2, e chiamati tutti i poveri del villaggio sull’aia, regalò loro il grano3; e Giuseppe portò via il resto del grano. Aveva otto anni (Gesù), quando fece questo miracolo4.
XIII.5
1. Suo padre era falegname e faceva in quel tempo6 aratri e gioghi. Gli fu ordinato da una persona ricca7 un letto da fare. Or una delle assi [essendo più corta] della corrispondente8, e non sa-
- ↑ Αλωνίσας (Dresd. ἀλονήσας, Bon. ἁλονήσας: neologismo da ἅλων = aia (cfr. ἁλωνεύομαι in Appiano), se pur non è da leggere ἀλοήσας, chè il verbo classico.
- ↑ Cfr. i 16, 7. Il «covO» era una misura contenente, sembra, circa quattro ettolitri. Si tratta del raccolto proprio di Gesù, com’è espresso più chiaramente in Lat.: venit ergo Joseph in tempore metendi ut meteret messem suam. Venit et Jesus, collegit spicas quas disperserat, et fecerunt centum modia optimi frumenti (= circa 3 covi: cfr. Ps.-Mt. et collegit fructus ex eo tres covos. Ma Syr. 100 covi).
- ↑ Lat. et vocavit pauperes et viduas et orphanos, et erogavit illis triticum quod fecerat. Anche il ms. lat. 11867 di Parigi, fol. 170 (vedi più sotto l’appendice dopo lo Ps.-Mt.) ricorda le vedove e gli orfani; e aggiunge che, nella distribuzione, il grano maximum et inopinatum sumpsit incrementum.
- ↑ Lat. trasferisce quest’indicazione d’età al capo seguente, dov’è narrato il miracolo dell’asse allungata: et factus est Jesus annorum octo. Così pure Red. Β. φθάσας δὲ τὸ ὀγδόον τῆς ἡλικίας ἔτος, προσετάγη ὁ Ἰωσὴφ ὑπό τινος πλουσίου κράββατον οἰκοδομῆσαι αὐτῷ.
- ↑ Cfr. Ps.-Mt. XXVII.
- ↑ Syr. «e faceva solo». Cfr. Ps.-Mt. XXXVII et nihil aliud ex ligno operantur nisi iuga bobum et aratra (ma aggiunge anche, guastando, ligneosque faceret lectos).
- ↑ Un letto infatti era un oggetto di lusso, di cui la povera gente faceva di meno. Nel vangelo arabo dell’infanzia la commissione del letto è data a Giuseppe dal re di Gerusalemme!
- ↑ Τοῦ καλουμένου ἐναλλάκτου è espressione difficile, che sembra designare un termine tecnico, e può intendersi come termine di confronto: «di quella detta inversa (?) [o contraria (?) o mutevole (?)]» ovvero come apposizione: «una delle due assi quella detta inversa (?), essendo più corta». L’«essendo più corta» manca ne’ codici, ma è suggerito dal contesto: cfr. il racconto pi circostanziato della Red B: καὶ ἐξελθὼν ἐν τῷ ἀγρῷ πρὸς συλλογὴν ξύλων, συνῆλθεν αὐτῷ καὶ ὁ Ἰησοῦς. Καὶ κόψας δύο ξύλα καὶ πελε- κίσας τὸ ἓν ἔθηκεν πλησίον τοῦ ἄλλου, καὶ μετρήσας εὗρεν αὐτὸ κολοβώτερον,