Pagina:Boiardo - Orlando innamorato III.djvu/33

[St. 11-14] libro iii. canto ii 23

         Ma l’altra da levante, ove era entrato
     Il cavallier, se chiuse tutta quanta.
     La dama disse a lui: Baron pregiato,
     Uscir de quindi alcun mai non se vanta,
     Se la biada che vedi in ogni lato,
     Prima non tagli, e se la verde pianta
     Qual vedi in mezo a quel campo felice,
     Prima non schianti in fin dalla radice.

         E Mandricardo senza altro pensare
     Entrò nel campo con la spada in mano,
     E, cominciando la biada a tagliare,
     Lo incanto apparve ben palese e piano;
     Chè ogni granetto se ebbe a tramutare
     In diverso animale orrendo e strano,
     Or leonza, or pantera, ora alicorno:1
     Al baron tutti se aventarno intorno.

         Come cadeva il grano in su la terra,2
     In diverso animal se tramutava;3
     Per tutto intorno Mandricardo serra,
     E sua prodezza poco gli giovava,
     Chè non se vidde mai sì strana guerra.
     La folta sempre più multiplicava
     De lupi, de leoni e porci ed orsi:4
     Qual con graffi lo assalta, e qual con morsi.

         Durando aspra et crudel quella contesa
     Quasi era posto il cavalliero al basso,
     E restava perdente de la impresa,
     Tanto era de le fiere il gran fraccasso;
     Nè potendo più quasi aver diffesa,
     Chinosse a terra e prese in mano un sasso.
     Quel sasso era fatato; e non sapea
     Già Mandricardo la virtù che avea.5

  1. P. unicorno.
  2. P. omm. in.
  3. Mr. transmutava; P. trasmutava.
  4. P. porci ed orsi.
  5. P. Mand. che virtute aven.