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130 orlando innamorato [St. 63-66]

         Lo elmo si trasse e il scudo se dislaccia,
     Chè qua persona non vede vicina;
     Prese a posar col capo in su le braccia.
     Così dormendo quella peregrina,
     Era venuta in questo bosco a caccia
     Una dama, nomata Fiordespina,
     Figliola di Marsilio, re di Spagna,
     Con cani e occelli e con molta compagna.

         Questa cacciando gionse in su la riva
     De la fiumana che io dissi primiero,
     E vide Bradamante che dormiva:
     Pensò che fosse un qualche cavalliero.1
     Mirando il viso e sua forma giuliva,
     De amor se accese forte nel pensiero,
     Macon, fra sè dicendo, nè natura
     Potria formar più bella creatura.

         Oh che non fosse alcun meco rimaso!
     Fosse nel bosco tutta la mia gente,
     O partita da me per qualche caso,
     O morta ancora, io ne daria nïente,
     Pur che io potessi dare a questo un baso,
     Mentre che el dorme sì suavemente,
     Ora aver pazïenza mi bisogna,
     Chè gran piacer se perde per vergogna.

         Parlava Fiordespina in cotal forma,2
     Nè se puotea mirando sazïare.
     Sì dolcemente par che colui dorma,
     Che non se atenta ponto a disvegliare.
     Ma già vargata abbiam la usata norma
     Del canto nostro, e convien riposare;
     Apresso narrarò la bella istoria:
     Dio ce conservi con piacere e gloria.



  1. omm. un.
  2. P. in questo.