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[St. 59-62] libro ii. canto xxx 513


CANTO TRENTESIMOPRIMO


         Il sol, girando in su quel celo adorno,
     Passa volando e nostra vita lassa,
     La qual non sembra pur durar un giorno
     A cui senza diletto la trapassa;
     Ond’io pur chieggio a voi che sete intorno,
     Che ciascun ponga ogni sua noia in cassa,
     Et ogni affanno et ogni pensier grave
     Dentro ve chiuda, e poi perda la chiave.

         Et io, quivi a voi tuttavia cantando,
     Perso ho ogni noia et ogni mal pensiero,
     E la istoria passata seguitando,
     Narrar vi voglio il fatto tutto intiero,
     Ove io lasciai nel bosco il conte Orlando,
     Con Feraguto, quel saracin fiero,
     Qual, come gionse in su l’acqua corrente,
     Orlando il ricognobbe amantinente.1

  1. T., Ml. e Mr amantinente.