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[St. 39-42] libro ii. canto xxix 489

         Ma il conte, vòlto a lui, disse: Barone,
     Ritorna prestamente al tuo segnore,
     Se ti ha mandato per questa cagione
     Che tu rapporti a lui tutto il tenore.
     Dirai che il re Marsilio e il re Carlone
     Fan per battaglia insieme quel furore,
     E s’egli ha core et animo reale,1
     Venga alla zuffa e mostri ciò che vale.

         Re Pinador lo ringraziava assai,
     Come colui che molto fo cortese;
     E torna adietro e non se arresta mai,
     Sin che il destriero avanti il re discese,
     Dicendo: Alto segnore, io me ne andai
     Ove volesti, e dicoti palese
     Che la battaglia ch’è sopra a quel piano,2
     È tra Marsilio e il franco Carlo Mano.

         Nè so circa a tal fatto il tuo pensiero,
     Ma giù non callerai per mio consiglio,
     Perchè io trovai nel piano un cavalliero
     De la cui forza ancor mi meraviglio,
     Che il scudo e sopraveste de quartiero3
     Ha divisato bianco e di vermiglio;
     E se ciascun de gli altri serà tale,
     Il fatto nostro andrà peggio che male.

         E disse sorridendo il re Sobrino,
     Che a questo ragionare era presente:
     Quel dal quartiero è Orlando paladino:
     Or scemarà il superchio a nostra gente;
     Ben lo cognosco insin da piccolino.
     Così Macon lo faccia ricredente,
     Come di spada e lancia ad ogni prova
     Il più fiero omo al mondo non se trova.

  1. T. Et.
  2. Ml. e Mr. sopra a.
  3. Ml. da quartero.