Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/492

482 orlando innamorato [St. 11-14]

         Nè ’l re de la Amonìa ponto vi manca,
     Benchè sua gente è tutta pedochiosa,1
     Dico Arigalte da la insegna bianca,
     Nè dentro vi ha dipenta alcuna cosa.
     Poi Manilardo, che porta la branca
     Qual tutta è d’oro a l’arma sanguinosa:
     La branca di cui parlo, è di leone.
     La armata apresso vien di Prusïone.

         De la Norizia è re quel Manilardo,
     Questo altro de Alvarachie, ch’io vi conto.
     Saper volete qual sia più gagliardo?
     Nè l’un nè l’altro, a dirvelo ad un ponto.
     Re di Canara, il qual venne ben tardo,
     Ma pure apresso di questi altri è gionto,
     Portava, se Turpin me dice il vero,
     Nel campo verde un corvo tutto nero.

         Era costui nomato Bardarico,
     Che in occidente ha sua terra lontana.
     Poi venne Balifronte, il vecchio antico,
     E Dudrinasso, il re de Libicana;
     Fo re di Mulga quel vecchio ch’io dico,
     E porta in campo azurro una fontana;
     E Dudrinasso alla bandiera e al scudo
     Porta nel rosso un fanciulletto nudo.

         E Dardinello, il giovanetto franco,2
     Ha le sue nave a queste altre congionte.
     Il quartiero ha costui vermiglio e bianco,
     Come suolea portare il padre Almonte;
     E pur cotale insegna, più nè manco,
     Portava indosso ancora Orlando il conte.
     Ma ad un di lor portarla costò cara;3
     Questo garzone è re de la Zumara.

  1. T. pedicchiosa; Mr. pedichiosa.
  2. P. Poi Dard.
  3. HI. Ml. alcun; Mr. a uno.