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476 orlando innamorato [St. 47-50]

         Non si dièno le imprese avere a ciancia:
     Seguir conviensi, o non le cominciare,
     E fornir con la borsa e con la lancia,
     Ma l’una e l’altra prima mesurare.
     Così faccia Macon che il re de Francia
     Te venga a ritrovar di qua dal mare,
     Chè alor comprenderai poi se la guerra
     Fia meglio in casa, o ver ne l’altrui terra.1

         Parlando il tamburin, fo presto preso2
     Da la guarda del re che intorno stava,
     Nè fu però battuto, nè ripreso,
     Perchè ebriaco ogniomo il iudicava.3
     Ma il re Agramante che lo ha ben inteso,
     Gli occhi dolenti alla terra bassava;
     Mormorando tra sè movia la testa,
     E poi crucioso uscì fuor de la festa.

         Onde la corte fo tutta turbata:
     Langue ogni membro quando il capo dole;
     La real sala in tutto è abandonata,
     Nè più se danza, come far se suole.
     Il re la zambra avea dentro serrata:
     Alcun compagno sieco non vi vole;
     Pensando il grande oltraggio che gli è detto,
     Se consumava de ira e de dispetto.

         Poi, come l’altro giorno fo apparito,
     Fece il consiglio et adunò suo stato,
     Dicendo come ha fermo e stabilito
     Di fornire il passaggio che è ordinato;
     E poi fa noto a tutti a qual partito4
     E da cui serà il regno governato,
     Perchè il vecchio Branzardo di Bugea
     Vol che a Biserta in suo loco si stea,

  1. Ml. e Mr. Sera; P. Sia.
  2. Ml. e Mr. detro; P. dietro.
  3. P. imbriaco.
  4. Ml. e Mr. e quel; P. tutti quel.