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CANTO VENTESIMOQUARTO


         Quando la tromba alla battaglia infesta
     Suonando a l’arme sveglia il crudo gioco,
     Il bon destrier superbo alcia la testa,
     Battendo e piedi, e par tutto di foco;
     Squassa le crine e menando tempesta
     Borfa le nare e non ritrova loco,
     Ferendo a calci chi se gli avicina;
     Sempre anitrisce e mena alta ruina.1

         Così ad ogni atto degno e signorile,
     Qual se raconti, di cavalleria,
     Sempre se allegra lo animo gentile,
     Come nel fatto fusse tuttavia,
     Manifestando fuore il cor virile
     Quel che gli piace e quel che più disia;2
     Onde io di voi comprendo il spirto audace,
     Poi che de odirme vi diletta e piace.

  1. Ml. hinnisse.
  2. Ml. e Mr. e quel che gli; P. ch’egli.