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CANTO VENTESIMOTERZO


         Quella battaglia orribile e infernale
     Che io ve ho contata, e piena di spavento,
     Me piacque sì che, s’io non dico male,
     Mirarla in fatto avria molto talento,
     Sol per veder se il demonio è cotale
     E tanto sozzo come egli è dipento,
     Chè non è sempre a un modo in ogni loco:
     Qua maggior corne, e là più coda un poco.1

         Sia come vôlse, io ne ho poca paura,2
     Chè solo a’ tristi e a’ desperati noce,
     E men fatica ancor più me assicura,
     Chè io so ben fare il segno de la croce.
     Or via lasciamolo in la mala ventura3
     Nel fuoco eterno che il tormenta e coce,
     Et io ritorno a dilettarvi alquanto
     Ove io lasciai l’istoria a l’altro canto.

  1. Ml. coda a; P. là ha.
  2. T. vole; Ml. vol; P. vuolsi.
  3. T. lasciando; Mr. Hor ivi lascianlo.