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CANTO VENTESIMOQUARTO


         Se non me inganna, segnor, la memoria,
     Seguir convene una zuffa grandissima,
     Chè a l’altro canto abandonai la istoria
     Della dama terribile e fortissima,
     Quale ha tanta arroganza e sì gran boria,
     Che vergognata se stima e vilissima
     E che beffando ogni om dietro gli rida,
     Se tutto il mondo a morte non disfida.

         Da l’altra parte Aquilante e Grifone
     Eran duo cavallier di tanto ardire,
     Che lo universo non avea barone
     Qual gli potesse entrambi sostenire:
     Dico nè Orlando, nè il figlio de Amone,
     O di qual altro più se possa dire,
     Perchè ciascun di lor, fronte per fronte,
     Tiene battaglia al pro’ Ranaldo e al conte.1

  1. Ml. e Mr. Tene; P. tenne.