Pagina:Boetie - Il contr'uno o Della servitù volontaria.djvu/28

14 lettera

dolce effetto e con tanta diligenza nella mia presente necessità mi promettono gran cose di te; ed io te ne sono proprio tenuto e te ne ringrazio carissimamente. Del rimanente, per isdebitarmene, io ti ricordo di essere prima divota a messer Domeneddio; chè questo è senza fallo il primo de’ nostri doveri, e senza esso niuno atto nostro non può essere nè buono nè bello; dove, esercitandolo diligentemente, porta seco di necessità ogni altro atto virtuoso. Dopo Dio ti tocca ad amare e ad onorare il babbo e la mamma, la mia sorella che io reputo delle migliori e delle più savie donne del mondo; e ti prego di farti specchio sempre di lei. Fa che i piaceri non ti vincano: fuggi come la peste il trovarti da sola a solo con uomini, come qualche volta tu vedi far follemente alle donne; perchè, sebbene sul principio non ci sia nulla di male, tuttavia adagio adagio lo spirito se ne guasta, si fa capo alla oziosità, e poi passo passo si precipita nel lezzo dei vizj. Credi a me: la ritenutezza è la più sicura custode della castità d’una fanciulla. Ti prego, anzi dirò voglio che tu ti ricordi di me, affinchè tu abbia spesso dinanzi gli occhi il bene che t’ho voluto, e non per sentirne rammarico e dolerti della mia perdita. Della qual cosa, quanto io posso ne fo divieto a tutti gli amici, dacchè e’ parrebbe che m’invidiassero il bene che io, mercè la mia morte, andrò presto a godere; e t’avverto, figliuola mia, che, se Dio mi desse ora il partito o di tornare a viver dell’altro, o di fornire il cammino da me cominciato, io