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accusato nel tribunale dell’ingratitudine, avanti Apollo fa
le sue difese.
Ragguaglio LVIII — Il governator di Libetro impara l’arte di
pelar la gaggia.
Ragguaglio LIX — La Monarchia di Spagna si querela appresso Apollo contro il menante e gli altri scrittori italiani che dicon male di lei ; e Sua Maestá, facendole intendere il linguaggio degli animali, le mostra la cagione di quella maldicenza .
Ragguaglio LX — Si riunisce la dieta generale degli ipocriti e in essa l’Arcipocritone mostra qual via si debba tenere
per riordinare l’arte loro.
Ragguaglio LXI — Gli Spagnuoli accusano i Francesi di aver concitato loro contro i Turchi, ma avendo il capo della loro ambasceria intese da Apollo alcune parole all’orecchio, se
ne parte coi suoi.
Ragguaglio LXII — La Monarchia di Francia, esortata a popolar le Indie, risponde ch’ella in casa sua giá coltiva con
la zappa e con l’aratro le sue miniere d’oro.
Ragguaglio LXIII — Si assegna la palma della vittoria navale
alli scogli Curzolaii.
Ragguaglio LXIV — Avendo i principali senatori d’Acarnania deliberato di raffrenare gli eccessi del prencipe loro, uno fra essi li ammonisce a non darsi la zappa sul piede . . .
Ragguaglio LXV — La soave ribeca d’Italia con tutte le corde
sue vien rimessa nel tempio d’Apollo.
Ragguaglio LXVI — Annibai Caro viene finalmente ammesso in Parnaso e nella cavalcata fatta in suo onore si risolve una questione di precedenza tra Offredo Giustiniani e Andrea Doria.
Ragguaglio LXVII — Nei comizi dei virtuosi si trova in terra una ricetta da commetter furti e ogni altra ribalderia senza
pericolo d’esser castigati.
Ragguaglio LXVIII — Apollo, dopo la pubblicazione di uno editto spettante al tribunale della gratitudine, spedisce le cause di alcuni che si querelano di persone beneficate da
essi.
Ragguaglio LXIX — La Monarchia polacca, dopo aver fatto grave offesa alla Monarchia ottomana, non si cura di armar esercito per difendersi dalla vendetta di quella . . . .
Ragguaglio LXX — La signora donna Vittoria Colonna, accusata davanti Apollo per aver sposato uno straniero, da se
stessa fa le sue difese.
Ragguaglio LXXI — Discorso dato da un politico alla Republica veneziana, come possa salvarsi dalle forze ottomane
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