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data la sua luce che a lui e alle cose sue: veritá tanto patente, che la mostruosa sua magrezza piú si vedeva esser cagionata dalle altrui felicitadi che dalle sue proprie miserie. Onde cosi orrenda e spaventevole era la vista di quel manigoldo, che ’l popolo, per la paura grande ch’aveva di accostarglisi, non ardiva entrar nel tempio. Allora i primi letterati di questo Stato in estremo rimasero maravigliati come possibil sia che i fraudolenti ipocriti, con un solo grano di muschio di apparente santitá, cotanto odorifera agli uomini balordi rendano la fetentissima latrina degli animi loro puzzolenti delle sceleratezze anco piú abominevoli, e che con un poco di orpello di affettata bontá possano ricoprir vizi tanto nefandi. E maggior fu la maraviglia nel considerare l’oscitazione degli uomini: i quali dove hanno gli occhi, dove il giudicio, quando, affascinati dagli artifici di cosi ribalda canaglia, come pazzi corrono dietro a quei che per l’esecrande sceleratezze loro come la peste meritano di sommamente esser aborriti ?