Pagina:Boccaccio - La Teseide di Giovanni Boccaccio nuovamente corretta sui testi a penna, 1831.djvu/94

76 LA TESEIDE


59


Corsonsi addosso li duo cavalieri,
     Chiusi nell’armi, e valorosamente
     Si cominciaro a fedire i guerrieri,
     Com’uomini che s’odian mortalmente,
     E come que’ che avrebbon volentieri
     L’un l’altro a morte dato certamente:
     E già pe’ colpi tutte magagnate
     S’avevan l’armi, e le carni tagliate.

60


Teseo di cruccio tutto quanto ardea
     Vedendo di Creonte il gran durare,
     E fra sè stesso fremendo dicea:
     Demmi costui alla fine menare?
     Poi tutte in sè sue forze raccogliea,
     E furïoso li si lascia andare
     Addosso a lui, e per tal forza il fere,
     Che lo gittò per morto del destriere.

61


Teseo allora del caval discese,
     Dicendo: o fier tiranno, or’è venuto
     Il dì che ’l tuo mal viver tanto attese:
     Ora sarà tuo fallo conosciuto,
     Or fien punite le già fatte offese
     Da te, or fia ’l tuo viver compiuto,
     E le tue armi i’ sagrerò a Marte,
     Benigno iddio a me in ogni parte.