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LIBRO PRIMO | 51 |
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Ippolita era a maraviglia bella,
E di valore accesa nel coraggio:
Ella sembrava mattutina stella,
O fresca rosa del mese di maggio;
Giovane assai, e ancora pulcella,
Ricca d’avere, e di real legnaggio,
Savia e ben costumata, e per natura
Nell’arme ardita e fiera oltre misura.
126
A cui le donne da Teseo venute,
Ed a molte altre i patti raccontaro;
Recando a tutte da Teseo salute,
Il che fu alle più grazioso e caro:
E poi che fur le parole compiute,
Le donne l’armi di botto lasciaro:
Ed ella comandò, per suo amore,
Che a Teseo e a’ suoi sia fatto onore.
127
Poscia che furono i patti fermati,
Teseo co’ suoi montati in su’ destrieri,
E’ più di loro essendo disarmati,
A piccol passo i lieti cavalieri
Senza contasto in la città menati,
Nella qual ricevuti volentieri
Umili d’essa preser possessione
Senza fare ad alcuna offensione.