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12 LA TESEIDE


8


Recato adunque co’ ferri ad effetto
     Lor mal voler, voller maestra e duce
     Che correggesse ciascun lor difetto,
     Ed a ben viver desse forma e luce.
     Nè a tal voglia dier lungo rispetto,
     Ma delle donne che ’l loco produce
     Elesser per reina in la lor terra
     Ippolita gentil mastra di guerra.

9


La quale ancora che femmina fosse,
     E di bellezza piena oltra misura,
     Prese la signoria, e si rimosse
     Da sè ciascuna femminil paura;
     Ed in tal guisa ordinò le sue posse,
     Che ’l regno suo e sè fece sicura;
     Nè di vicine genti avea dottanza,
     Sì si fidava nella sua possanza.

10


Regnando adunque animosa costei,
     Alle sue donne fe’ comandamento,
     Che Greci, o Traci, Egizii o Sabei,
     Nè uomin altri alcun nel tenimento
     Entrar lasciasson, s’elle avean di lei
     La grazia cara, ma ciascuno spento
     Di vita fosse che vi si accostasse,
     Se subito il terren non isgombrasse.