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novella nona 165

fé di Dio, io ho roba che costò, contata ogni cosa, delle lire presso a cento di bagattini, giá è degli anni piú di diece! Per che quanto piú posso ti priego che facci che io ne sia: ed in fé di Dio, se tu il fai, sii pure infermo se tu sai, che mai di mio mestiere io non ti torrò un denaio. — Bruno, udendo costui e parendogli, sí come altre volte assai paruto gli era, un lavaceci, disse: — Maestro, fate un poco il lume piú qua, e non v’incresca infin tanto che io abbia fatte le code a questi topi, e poi vi risponderò. — Fornite le code, e Bruno, faccendo vista che forte la petizion gli gravasse, disse: — Maestro mio, gran cose son quelle che per me fareste, ed io il conosco: ma tuttavia quella che a me addomandate, quantunque alla grandezza del vostro cervello sia piccola, pure è a me grandissima, né so alcuna persona del mondo per cui io potendo la mi facessi, se io non la facessi per voi, sí perché v’amo quanto si conviene e sí per le parole vostre, le quali son condite di tanto senno, che trarrebbono le pinzochere degli usatti, non che me del mio proponimento; e quanto piú uso con voi, piú mi parete savio. E dicovi ancora cosí, che, se altro non mi vi facesse voler bene, sí vi vo’ bene perché veggio che innamorato siete di cosí bella cosa come diceste. Ma tanto vi vo’ dire: io non posso in queste cose quello che voi avvisate, e per questo non posso per voi quello che bisognerebbe, adoperare: ma ove voi mi promettiate sopra la vostra grande e calterita fede di tenerlomi credenza, io vi dirò il modo che a tenere avrete, e parmi esser certo, avendo voi cosí be’ libri e l’altre cose che di sopra dette m’avete, che egli vi verrá fatto. — A cui il maestro disse: — Sicuramente di’. Io veggio che tu non mi conosci bene e non sai ancora come io so tenere segreto. Egli erano poche cose che messer Guasparruolo da Saliceto facesse, quando egli era giudice della podestá di Forlimpopoli, che egli non le mi mandasse a dire, perché mi trovava cosí buon segretaro. E vuoi vedere se io dico vero? Io fui il primaio uomo a cui egli dicesse che egli era per isposare la Bergamina: vedi oggimai tu! — Or bene sta adunque, — disse Bruno — se cotestui se ne fidava, ben me ne posso fidare io. Il modo che voi avrete