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novella sesta 131

di questo fatto. — Ciascun che v’era disse che ne voleva volentier mangiare; per che Bruno, ordinatigli e messo Calandrino tra loro, cominciatosi all’un de’ capi, cominciò a dare a ciascun la sua: e come fu per mei Calandrino, presa una delle canine, gliele pose in mano. Calandrino prestamente la si gittò in bocca e cominciò a masticare, ma sí tosto come la lingua senti l’aloè, cosí Calandrino, non potendo l’amaritudine sostenere, la sputò fuori. Quivi ciascun guatava nel viso l’uno all’altro, per veder chi la sua sputasse; e non avendo Bruno ancora compiuto di darle, non faccendo sembianti d’intendere a ciò, s’udí dir dietro: — Eia, Calandrino, che vuol dir questo? — Per che, prestamente rivolto, e veduto che Calandrino la sua aveva sputata, disse: — Aspèttati, forse che alcuna altra cosa gliele fece sputare: tènne un’altra. — E presa la seconda, gliele mise in bocca e forní di dare l’altre che a dare avea. Calandrino, se la prima gli era paruta amara, questa gli parve amarissima: ma pur vergognandosi di sputarla, alquanto masticandola la tenne in bocca, e tenendola cominciò a gittar le lagrime che parevan nocciuole, sí eran grosse; ed ultimamente, non potendo piú, la gittò fuori come la prima aveva fatto. Buffalmacco faceva dar bere alla brigata, e Bruno; li quali insieme con gli altri questo veggendo, tutti dissero che per certo Calandrino se l’aveva imbolato egli stesso: e furonvene di quegli che aspramente il ripresero. Ma pur, poi che partiti si furono, rimasi Bruno e Buffalmacco con Calandrino, gl’incominciò Buffalmacco a dire: — Io l’aveva per lo certo tuttavia che tu te l’avevi avuto tu, ed a noi volevi mostrare che ti fosse stato imbolato, per non darci una volta bere de’ denari che tu n’avesti. — Calandrino, il quale ancora non aveva sputata l’amaritudine dell’aloè, incominciò a giurare che egli avuto non l’aveva. Disse Buffalmacco: — Ma che n’avesti, sozio, alla buona fé? Avestine sei? — Calandrino, udendo questo, s’incominciò a disperare; a cui Brun disse: — Intendi sanamente, Calandrino, che egli fu tale nella brigata che con noi mangiò e bevve, che mi disse che tu avevi quinci su una giovanetta che tu tenevi a tua posta, e dávile ciò che tu potevi rimedire, e che egli aveva per certo che tu l’avevi mandato