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novella settima 137

di quelle due persone le quali io piú amo che alcune altre che al mondo ne sieno, cioè nelle tue, carissimo amico, ed in quelle di questa donna la quale io piú che me medesimo ho amata poscia che io la conobbi. È il vero che grave m’è lei sentendo qui forestiera e senza aiuto e senza consiglio, morendomi io, rimanere; e piú sarebbe grave ancora, se io qui non sentissi te, il quale io credo che quella cura di lei avrai per amor di me che di me medesimo avresti: e per ciò quanto piú posso ti priego che, se egli avviene che io muoia, che le mie cose ed ella ti sieno raccomandate, e quello dell’une e dell’altra facci che credi che sia consolazione dell’anima mia. E te, carissima donna, priego che dopo la mia morte me non dimentichi, acciò che io di lá vantarmi possa che io di qua amato sia dalla piú bella donna che mai formata fosse dalla natura. Se di queste due cose voi mi darete intera speranza, senza niun dubbio n’andrò consolato. — L’amico mercatante e la donna similmente, queste parole udendo, piagnevano: ed avendo egli detto, il confortarono, e promisongli sopra la lor fede di quel fare che egli pregava, se avvenisse che el morisse; il quale non istette guari che trapassò e da loro fu onorevolmente fatto sepellire. Poi, pochi dí appresso, avendo il mercatante cipriano ogni suo fatto in Rodi spacciato ed in Cipri volendosene tornare sopra una cocca di catalani che v’era, domandò la bella donna quello che far volesse, con ciò fosse cosa che a lui convenisse in Cipri tornare. La donna rispose che con lui, se gli piacesse, volentieri se n’andrebbe, sperando che per amor d’Antioco da lui come sorella sarebbe trattata e riguardata. Il mercatante rispose che d’ogni suo piacere era contento: ed acciò che da ogni ingiuria che sopravvenire le potesse avanti che in Cipri fosser, la difendesse, disse che era sua moglie. E sopra la nave montati, data loro una cameretta nella poppa, acciò che i fatti non paressero alle parole contrari, con lei in un lettuccio assai piccolo si dormiva. Per la qual cosa avvenne quello che né dell’un né dell’altro nel partir da Rodi era stato intendimento, cioè che, incitandogli il buio e l’agio ed il caldo del letto, le cui forze non son piccole, dimenticata l’amistá e