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altri aventi per argomento egloghe singole1. Abbracciando tutta questa letteratura con uno sguardo d’insieme, posso esprimere l’opinione che ci sará ancora parecchio da osservare e da accertare, che non è stato sin qui veduto o appena è stato sospettato o sfiorato; il Bucc. c. è un insieme di documenti autobiografici che contengono le soluzioni di piú d’una tra le questioni interessanti la conoscenza del Bocc. uomo e del Bocc. umanista. Credo che tali indagini faranno un passo innanzi il giorno che ci si libererá risolutamente della tesi sostenuta dall’Hauvette circa l’ordinamento cronologico del Bucc. c., ossia che qui le egloghe sarebbero state disposte nell’ordine stesso col quale furono concepite e scritte2; in ogni modo, a questa come ad ogni altra indagine era opportuno fornire per base un testo criticamente accertato e condotto, quale mi sono proposto che riescisse il presente. Esso fornirá anche la maniera di valutare positivamente la bucolica boccaccesca cosí dal punto di vista dell’opera d’arte come da quello della forma, intendendo per forma non meno l’espressione propriamente detta dei concetti che la consistenza grammaticale e lessicale del latino ed insieme la tecnica della prosodia3.



  1. Crescini, Contributo agli studi sul Bocc., Torino, 1887, pp. 249-51 (egl. I e II); Carrara, Un oltretomba bucolico, Bologna, 1899 (egl. X, XIV e XV); Torraca, Per la biografia di G. Bocc., Milano-Roma-Napoli, 1912, pp. 151-93 (lo studio fu pubblicato anche negli Atti della R. Dep. di storia patria per le prov. di Romagna, quarta serie, II [1912], col titolo Cose di Romagna in tre egloghe del Bocc. (III, VIII e X); F. L. Mannucci, G. Bocc. a Genova, nella Rivista ligure di scienze, lett. ed arti, XL [1913], pp. 259-69 (egl. XIII); Lidonnici, A proposito dell’egl. XIII («Laurea») di G. Bocc., nel Giorn. Dant., XXII [1914], pp. 150-53; A. Foresti, L’egl. ottava di G. Bocc., nel Giorn. stor., LXXVIII [1921], pp. 325-43. Tralascio l’indicazione di altri tre scritti del Lidonnici, tra cui una recensione del libro del Torraca, citati e rielaborati dall’autore stesso nello studio che accompagna la sua stampa.
  2. Svolta nello scritto testé ricordato (p. 285, n. 6), incontrò opposizioni che indebolirono alquanto la sicurezza del suo assertore, il quale finí col presentarla come una semplice ipotesi (Boccace, pp. 320, n. 1, e 344, n. 2). Da ultimo, contro il Torraca, si sforzò di puntellarla il Foresti a proposito dell’egl. VIII (ma cfr. Giorn. Dant., XXX, p. 382 e n. 2).
  3. Su questa, intanto, abbiamo qualche buona osservazione del Galante (Giorn. stor., LXIX, pp. 123-26). Uno degli errori di quantitá da lui elencati dilegua leggendo correttamente nĕmeam III 127 in luogo di nē meam, come reca la vulgata.