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Dio, navicò in Egitto, e quivi apprese ciò che per gli egiziaci si poteva mostrare. E quindi, tirato dalla fama della dottrina pittagorica, venutosene in Italia, da quegli dottori, li quali allora in essa fiorivano, assai agevolmente apprese ciò che per loro si tenea. Della sua scienza fu fatta, [ed è ancora], maravigliosa stima quasi da tutti quegli che a’ tempi ch’e’ romani erano nel colmo del lor principato, eran famosi uomini; e ancora ne la fanno i cattolici filosofi, affermando in molte cose la sua dottrina esser conforme alla veritá cristiana. Fu, oltre a ciò, in costumi splendido e nel cibo temperatissimo. Fu oltremodo dalla concupiscenza della carne stimolato, intanto che, per poterla alquanto domare, e vita solitaria disiderando, potendo in altre parti assai eleggere la sua solitudine, alcuna altra non ne volle che una villetta, chiamata Accademia, la qual non solamente rimota era da ogni umano consorzio, ma ella era per pessimo aere pestilente: e questa ad ogni altra prepose, estimando la sua infezione dovere poter porre modo a domare la libidine sua. Quivi di ricchezze né d’umana pompa curandosi, visse infino nell’etá di anni ottantuno, secondo che scrive Seneca a Lucilio nella sessantunesima epistola; avendo molti libri scritti e scrivendo continuamente, si mori, lasciati appresso di sé molti de’ suoi uditori solennissimi filosofi. «Che innanzi agli altri», si come piú degni filosafi, «piú presso gli stanno». «Democrito» ( supple ) vidi. Democrito fu ateniese, e fu il padre suo si abbondante di ricchezze, che si legge lui aver dato un pasto al re Serse, quando venne in Grecia, e con lui a tutto il suo esercito, che scrive Giustino fosse un milione d’uomini d’arme. Dopo la morte del quale, Democrito, dato tutto a’ filosofici studi, riserbatasi di si gran ricchezza una piccola quantitá, tutto il rimanente donò al popolo d’Atene, dicendo quella essere impedimento al suo studio. Esso, secondo che Giovenale scrive, essendo nella piazza, era usato di ridere di ciò che esso vedeva agli uomini fare; e, domandato alcuna volta della cagione, rispose: — Io rido della sciocchezza di tutti quegli li quali io veggio, percioché io m’accorgo che con l’animo