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diletto tirato compose, le quali di piacevole e maestrevole nota a questi cotali facea rivestire.

Quanto ferventemente esso fosse ad amor sottoposto, assai chiaro è giá mostrato. Questo amore è ferma credenza di tutti che fosse movitore del suo ingegno a dovere, prima imitando, divenir dicitore in volgare; poi, per vaghezza di piú solennemente mostrare le sue passioni, e di gloria, sollecitamente esercitandosi in quella, non solamente passò ciascuno suo contemporaneo, ma in tanto la dilucidò e fece bella, che molti allora e poi di dietro a sé n’ha fatti e fará vaghi d’essere esperti. Dilettossi similemente d’essere solitario e rimoto dalle genti, accioché le sue contemplazioni non gli fossero interrotte; e se pure alcuna che molto piaciuta gli fosse ne gli veniva, essendo esso tra gente, quantunque d’alcuna cosa fosse stato addomandato, giammai infino a tanto che egli o fermata o dannata la sua imaginazione avesse, non avrebbe risposto al dimandante: il che molte volte, essendo egli alla mensa, ed essendo in cammino con compagni, e in altre parti, domandato, gli avvenne. Ne’ suoi studi fu assiduissimo, quanto è quel tempo che ad essi si disponea, in tanto che niuna novitá che s’udisse, da quegli il poteva rimuovere. E, secondo che alcuni degni di fede raccontano di questo darsi tutto a cosa che gli piacesse, egli, essendo una volta tra l’altre in Siena, e avvenutosi per accidente alla stazzone d’uno speziale, e quivi statogli recato uno libretto davanti promessogli, e tra’ valenti uomini molto famoso, né da lui stato giammai veduto, non avendo per avventura spazio di portarlo in altra parte, sopra la panca che davanti allo speziale era, si pose col petto, e, messosi il libretto davanti, quello cupidissimamente cominciò a vedere. E comeché poco appresso in quella contrada stessa, e dinanzi da lui, per alcuna generai festa de’ sanesi si cominciasse da gentili giovani e facesse una grande armeggiata, e con quella grandissimi romori da’ circustanti (si come in cotal casi con istrumenti vari e con voci applaudenti suol farsi), e altre cose assai v’avvenissero da dover tirare altrui a vedersi, si come balli di vaghe donne e giuochi molti di giovani; mai non fu alcuno che muovere