Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. I, 1918 – BEIC 1758493.djvu/186

brutture si macchiano. Con queste armi e’ prese e fu preso Paris da Elena; con queste armi mise Dalila nelle mani de’ suoi nemici Sansone; con queste armi prese e irreti Cleopatra Cesare. E, oltre a questo, questa bestia è maravigliosamente vaga del sangue del becco. Intorno alla qual cosa si dee intendere in questo dimostrarsi l’appetito corrotto di coloro li quali in questa bruttura si mescolano: percioché, si come il becco è lussuriosissimo animale, cosí, per l’usare questo vizio, piú lussurioso si diviene. Per la qual cosa alcuni miseramente, credendosi in cotal guisa sviluppare, non accorgendosene, s’inviluppano; percioché non questo, come gli altri vizi, per continuo combattimento si vince, ma per fuggire: il che ottimamente dimostrarono i poeti nella scrizione della battaglia d’Ercule e d’Anteo. E, oltre a ciò, il becco è fiatoso animale e olido, del quale questa bestia si diletta: in che si dimostra la vaghezza dei libidinosi intorno al fiatoso e abbominevole atto venereo, il quale è intanto al naso e agli occhi noioso e allo ’ntelletto umano, che se non fosse che la natura ha in quello posto maraviglioso diletto, accioché l’umana specie per non generare non venga meno, io sono d’opinione che ciascuno come fastidiosissima cosa il fuggirebbe. E la dilettazione, la quale questa bestia ha del sangue del becco, assai chiaro dimostra l’appetito che ciascuna delle parti di quegli, che a questa turpitudine si congiungono, hanno del fine di quello disonesto atto; nel quale il sangue de’ miseri dannosamente tante volte, quante per altro che per generare si versa, non meno biasimevolmente, che se in una fetida sentina si gittasse, si perde. Senza che, per questo i nervi indeboliscono, il veder ne raccorcia, i membri ne diventan tremuli, e la nodosa podagra, con gravissima noia di chi l’ha, tiene tutto il corpo quasi immobile e contratto; e cosí non solamente se n’offende Iddio, ma ancora se ne guastano i miseri la persona. Per questo convenne a Gaio Antonio, poste giú l’armi, militare con l’animo dietro a Catellina; e, come che piú non me ne ridica or la memoria, non è da dubitare che i passati secoli non ne sieno stati cosí copiosi come veggiamo l’odierno.