e perciò non incompatibile con esse, che anzi dava impulso a
certe virtú che l’umana natura rilevavano; che stabilita questa
origine, era divenuta scienza ed arte, e perciò era stato mezzo
conservatore da render atto a difendersi, ed anche da far soggiogare dalle piccole nazioni incivilite le orde piú numerose
de* barbari, e cosi aver conservato ed esteso la civiltá e dimostrato la superioritá della intelligenza che dirige la forza minima
sulla massima priva d’intelligenza; che ciò fissato, lo stato sociale e lo scientifico in ogni popolo doveva essere in relazione
con la militare organizzazione e risentir dei cangiamenti e modificazioni che essa subiva, e in essa far penetrare quelle modificazioni che accadevano nell’insieme della societá in tutto ciò
che la sua civiltá costituiva. Per dar di ciò pruova dovemmo
esporre il movimento parallelo della guerra e della societá
presso i popoli dell’antichitá, indicare le cagioni della loro decadenza, se era, come si asseriva dai piú, perché erano giunti
all’apice della civiltá o se perché erano molto da essa lontani.
Dovemmo anche dire come lo scioglimento dell’antica societá
nel medio evo e l’oscuritá de’ secoli sotto l’aspetto dell’intellettuale coltura fecero sparire la guerra come fatto collettivo
regolarmente operato e la sua scienza, ma senza che l’umanitá
fosse meno manomessa: pruova positiva che non sono i metodi che producono i mali della guerra, che anzi li raddolciscono regolarizzandoli, ma che i suoi tristi effetti stanno sulla
terra e nascono da un piú alto principio, che l’umana volontá
può aggravare o scemare ma non distruggere intieramente.
Egualmente ci sforzammo di dimostrare per la societá moderna
come all’epoca del risorgimento scientifico e letterario e della
regolaritá de’ governi la guerra riprese forme scientifiche e
metodi razionali, come si servi de’ progressi dello scibile e gli
accelerò con la sua vigorosa azione, come segnò l’èra di tutte
le modificazioni che l’ordine politico, il sociale e l’intellettuale
subirono, come i primi inciviliti dominarono quelli che ancora
non erano, e come in ragione che alla civiltá s’iniziarono, i
loro sforzi materiali dall’intelligenza diretti ebbero nella bilancia
politica quel peso che prima non avevano.