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Uno sguardo alle condizioni fisiche del mare ecc. 43

le spostano con direzioni e con velocità svariate non soltanto nella zona superficiale, ma anche nelle profonde; alludo alle correnti ed estendo il vocabolo «correnti» ad ogni moto del mare che non abbia carattere oscillatorio.

Come origine prima delle correnti marine s’invocano da molti i venti costanti dovuti all’aria più fredda e pesante delle regioni polari artica ed antartica, che spira verso l’equatore e viene a prendere il posto di quella più calda e rarefatta delle regioni equatoriali; altri pongono in prima linea la differenza di densità determinata da variazioni della temperatura e’ del contenuto salino, differenze che tendono a compensarsi con spostamenti di acque più o meno ingenti. Anche l’influenza della rotazione terrestre sulle correnti non viene da tutti interpretata cogli stessi criteri. Ora si può affermare che le diverse cause agiscano insieme, ma è difficile problema rendersi conto della loro importanza relativa nei singoli casi.

Ad ogni modo questi movimenti di traslazione si associano e si coordinano in un grandioso movimento di circolazione marina, i cui tronchi principali percorrono i grandi Oceani e si suddividono in numerosissimi rami e ramuscoli di varia importanza che s’insinuano tra le terre e penetrano fin nei più profondi addentramenti delle coste.

Alcune correnti, sopratutto tra le principali, sono perenni, e si muovono sempre nella medesima direzione.

Da queste passiamo per gradi a piccole correnti, dovute a venti locali, che si producono saltuariamente con direzione e con intensità mutevoli. Esorbiterebbe dal mio compito il descrivere sia pure sotto forma sclie