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guido conte di carpegna

vere di chi avea tradito il segreto, e ne’ crani tracannavasi il vino mescolato al sangue per rendere forti i congiurati, così in appresso dinnanzi altri cadaveri ed in tersi bicchieri e con vini generosi si venne brindiseggiando, chiamandosi anche ciò ardita cospirazione. - Havvi in Roma un luogo di gaio ritrovo per i ricchi, dove più volte convennero a banchetto coloro che preferivano far viva all’Italia entro una stanza, che gridare il Savoia caricando lo straniero alla baionetta. - Costumanze dei tempi, e modi diversi di combattere per la italiana unificazione! - Nel febbraio del 1866 anche il conte Guido di Carpegna banchettando in una delle sale Spillmann propinava all’Italia ed al re. Il fatto venne riferito alla Polizia pontificia, ed il Carpegna patendo la molestia di qualche interrogatorio abbandonò Roma. Non militò contro l’Austria nel fatale quadrilatero, non salì le balze del Tirolo con i vittoriosi di Garibaldi, non solcò l’ampia marina che fu tomba gloriosa a tanti prodi presso Lissa; visse esule, frequentando le Università di Pisa e di Napoli, quindi conquistando anzichè una bandiera allo straniero, il cuore della signorina de’ Gori, figlia al de Gori senatore del regno, e questa nel 1868 faceva sua sposa dinnanzi all’altare; quindi per intromessa del di lei zio ch’era principe assistente al Soglio Pontificio, ritornava in Roma, e davasi tutto alla costituzione di una Società agricola, senza riguardo a cure ed a sacrifizi.

Il Tempo batteva intanto l’ora del 20 settembre 1870, ed il conte Guido di Carpegna veniva nominato Commissario municipale dalla Giunta di Governo. - In meno di quindici giorni instituì il corpo delle Guardie di città, e nutrendo fede vivissima nei futuri destini di Roma, facendo parte della Giunta provvisoria nominata dal La Marmora propose un prestito di cento milioni. - Il Carpegna pel breve tempo vissuto nelle fortunate provincie del regno italiano aveva appreso prestiti e debiti di centinaia milioni essere affari i più naturali del mondo; però a Roma cosiffatti ordinamenti amministrativi, e tali fonti di risorsa e prosperità economica erano sconosciute; i più guardarono quindi in faccia il Carpegna siccome trasognati, e molti ancora gli sorrisero per compassione. Occorreva che il tempo facesse a que’ schernitori comprendere ciò che importi l’essere Roma capitale di un regno. - Caduta la Giunta venne il Carpegna riportato con buon numero di voti Consigliere in Campidoglio, e nel novembre 1871 rimesso nella Giunta. - Delegato Assessore di Statistica si vide stretto da ire e da stolte gelosie; attese al gravissimo lavoro del censimento generale; nel novembre 1872 venne dal Yen turi delegato Assessore alla Pubblica Istruzione, ed uscitovi per sorte, nell’agosto 1873 venne per istima dei propri colleghi riammesso. - Conversò con gli altri membri della Commissione per il bonificamento dell’Agro Romano, ma di tali conversazioni niuno conosce il risultato; rappresentò il Comizio agrario di Roma al Congresso degli Agrofili in Vicenza, perchè fino dall’ottobre 1870 è membro del Consiglio superiore di agricoltura. - Non per tutto questo il Conte Guido di Carpegna si è assicurata una rinomanza.