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rosa commend. pietro

ed invitò quivi a libera discussione gli uomini della scienza. — La esattezza degli storici e dei classici ha egli dimostrata intorno alle battaglie avvenute sulla sinistra del Tevere lungo la via Salaria da Roma all’agro Crastumino ed Eretum, perocché lo prova la configurazione del suolo, ed ispecialmente del luogo in cui avvenne la terribile battaglia dell’Allia, ove pur si rilevano gl’impedimenti tutti, per i quali fu impossibile all’esercito romano ritirarsi su Roma. —

È dalle investigazioni del Rosa la scoperta della via, che da Roma conduce a Vej, della posizione di Collatia, dell’estensione del lago Regillo, della postura del Corbium, per cui procederono le marcie degli eserciti romani e delle armate nemiche comandate da Annibaie. — È dagli studi, è dallo scrutare incessante del Rosa, la scoperta di tutta la rete delle vie, che nel Lazio dovevano trovarsi, o svilupparsi fra la via Collatina ed Ostiense. — Nè lasceremo al certo qui inosservata trascorrere la scoperta che il Rosa fece della postura della villa di Orazio sul monte Lucretile nel territorio di Roccagiovine presso il rivo Digenzia, scoperta che riportando il plauso del mondo scientifico venne a cura degli editori Fermin Didot di Parigi pubblicata, non che il discoprimento delle due basiliche della prima èra cristiana di S. Stefano e S. Alessandro, che additando la semplicità della vera religione di Cristo vennero dal fanatismo clericale sottratte alla vista del curioso ed allo studio dei dotti. E poiché la di lui opera utilissima ogni di piò andavasi rivelando nella scoperta di nuove cose, con ammirazione di tutti gli scienziati italiani e stranieri, così i dotti di Francia eccitarono Napoleone, perchè dei lavori del Rosa si intraprendesse uua regolare pubblicazione, epperò a lui facevasene proposta per mezzo dell’ambasciata francese, e del chiarissimo Des Verges dichiarandosi che la pubblicazione stessa sarebbe stata eseguita a spese della Francia, appoggiandola alla spedizione di Roma, allo scopo non solo di portar giovamento alla scienza ma di porsi nella perfetta conoscenza del paese, che occupava. —

Ma il patriottismo del Rosa nobilmente respingeva le larghe e dignitose proposte, chè non voleva la sua opera associata a quella spedizione, contro la quale aveva combattuto ed esposta la vita. — E fu rispettato il delicato sentimento del Rosa e fatto onore al suo principio. L’imperatore Napoleone pertanto, ad attestare la grande estimazione in che aveva il Rosa, lo pregava perchè insieme ad altri uomini della scienza, avesse preso parte in tutti quei lavori topografici, che riteneva necessari ai suoi studi intorno la vita di Giulio Cesare, che in mezzo alle cure dell’impero scriveva. — Ed il Rosa il compiacque, e dei suoi pregiati lavori fu fatta onorata esposizione nella pubblicazione di quella vita. — Volgeva l’anno 1861, e mutatosi l’indirizzo politico della Francia,