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finali commend. gaspare

del popolo e lo commosse, e lo trasse ad azioni magnanimo, e lo incitò sai campi delle battaglie a combattere per un santo principio — la libertà della patria — e per la patria il petto s’accese di amore, e per essa pronto fu sempre a consumare sacrifici snpremi. — E noi vorremmo che anco in mezzo a tanta luce di secolo, in mezzo al freddo positivismo, che minaccia di assiderare le membra sociali, e di far signore del mondo lo sterile egoismo, il sole della poesia venisse a dispandere la celeste sua fiamma e alle grandi virtù gli uomini eccitando, l’umanità tutta sorgesse e si affratellasse in un’armonia serena d’amore.

Il Finali rivolse suoi studi anche sopra materie scientifiche, economiche, industriali e commerciali, quasi presago che un giorno sarebbe all’alto ufficio di Stato venuto, in cui era necessario portare ampio corredo di cognizioni siffatte, e nel 1855 pubblicava una lodata memoria sulla strada che doveva congiungere le Romagne alla Toscana. —

Fu desso segretario contabile di una società commerciale, e nell’anno 1856 recatosi in Sardegna diè seraprepiù ad istruirsi nelle amministrative discipline; ma soffrendo nella salute faceva ritorno nel 1858 in Torino, non cessando dal darsi agli studi ed a vita attivissima e laboriosissima, chè egli senti stare la soddisfazione più bella e più grande del vivere umano negli studi e nel lavoro, donde la social convivenza ne ritrae prosperamento e felicità. —

Correva l’anno 1859, e la lunga speranza della patria compievasi, chè il popolo italiano sorgeva a rivendicare i propri diritti di unità, di libertà d’indipendenza nazionale, e stanno aperte ad eternità di glorioso ricordo le pagine della storia, che ci rivelano le combattute battaglie, e i miracoli delle forze italiane concordemente unite. — Ed il Finali essendo in Torino curò gli arruolamenti dei volontari, chè d’ogni parte, e più specialmente dalle Romagne a lui si rivolgevano — Fu desso uno dei membri della Costituente di Bologna, che proclamò la decadenza del papato temporale. — E poichè nel compiersi la liberazione delle Romagne costituivasi tosto la Giunta provvisoria di Governo, così veniva di subito il Finali in prova della bella reputazione, che s’aveva, sebbene giovane degli anni, di già acquistata, eletto Segretario presso la Giunta medesima, e quindi destinato alla Intendenza di Cesena, ma da tali uffici declinava perocchè successa immediatamente la fusione dei ducati di Parma e Modena con Bologna era dapprima prescelto capo del Gabinetto Cipriani Governatore delle Romagne, e poscia, sotto la dittatura del Farini, era egli nominato Capo del Gabinetto presso il Ministero dell'Interno — E perocchè i propri concittadini desideravano dargli pubblica attestazione di affetto e di stima, gli affidavano il mandato di rappresentarli siccome deputato al Parlamento na-