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capo xxii. | 193 |
cizi che comprendono il loro sistema di governare le coscienze; e infine le Lettere dei preposti generali. Tutti questi documenti furono fatti stampare più volte dai gesuiti con variazioni ogni volta più o meno importanti, cui è necessario conoscere a chi voglia scrivere un’istoria profonda del loro Ordine; e con tutto ciò niente era più difficile quanto il procurarsi alcuno di questi libri. Frà Paolo che era curiosissimo di averli, onde penetrare i misteri di quella sêtta, durò fatica grandissima e più anni di ricerche e di sorprese fatte da lui e fatte fare dai suoi amici in Italia ed in Francia prima di avere le Lettere apostoliche, le Costituzioni, le Ordinazioni e qualche frammento delle Regole; e dopo averle lette disse che per quanto grande egli s’immaginasse l’astuzia e la bricconeria dei gesuiti, era ben lungi dal sospettarla cotanto quale realmente è; e predisse che quei documenti quando fossero conosciuti dai governi, farebbero la ruina de’ gesuiti. Così infatti avvenne in Francia nel 1762.
Oltre ai libri indicati i gesuiti ne avevano altri che non stampavano e si comunicavano gelosamente per iscritto, e riservati ai soli caporioni che poi a voce ne stillavano il sugo nei subalterni: fra’ quali sono famosi i Monita secreta la cui autenticità non può essere messa in dubbio, tanti sono i fatti che la testificano. Sorpreso un esemplare non si sa da qual mano, furono stampati in Germania intorno al 1608; ma tanta fu l’attività usata da’ gesuiti nel farne sparire le copie, che quella prima edizione restò poco men che ignorata; ed oggi non se ne ha più indizio. Frà Paolo stentò assai per averne una
Vita di F. Paolo T. II. | 13 |